Questo di oggi sarà l’ultimo post di questo percorso di scoperta del fotogoniometro.
Abbiamo
iniziato questo percorso ricercando il nome [#01] e l’immagine [#02] del nostro
strumento e abbiamo scoperto che veniva utilizzato per la rilevazione del
territorio. Lo strumento è stato inventato e prodotto in Italia nella prima
metà del ‘900 e ora è conservato al Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia “Leonardo da Vinci”.
Ne
abbiamo poi analizzato le componenti [#03], il principio fisico [#05] e il
campo di applicazione [#04], la cartografia.
Ci
siamo spostati su un campo meno scientifico e siamo andati a vedere un simbolo
[#06], un mito [#07], i libri [#10], il cinema [#12], la pubblicità [#13] e i
fumetti [#21]. In questi step abbiamo scoperto che ci sono non troppe notizie
direttamente connesse al nostro strumento, ma che molte si riescono a trovare
per vie trasversali.
Si
è rivelato molto interessante scoprire come l’oggetto nel tempo abbia cambiato
campo di applicazione, numeri [#15], aspetto e composizione [#16].
Soprattutto
vedendo i brevetti [#17] ci siamo potuti rendere conto di quanto
tecnologicamente si siano evolute le componenti dello strumento e anche come
siano cambiati i numeri.
Ritornando
al fotogoniometro del ‘900 siamo andati alla scoperta dei suoi inventori [#09] e
costruttori [#11], del marchio [#20] e dei materiali [#08] che hanno utilizzato
per il primo modello del fotogoniometro.
Ci
siamo incuriositi e abbiamo voluto andare a ricercare la tassonomia [#14] dello
strumento e in seguito, dopo essere risaliti a geomatica, cartografia e
topografia, scegliere alcune parole [#27] che rappresentassero lo strumento
sotto diversi aspetti; ma visto che le parole che appartengono allo strumento
sono moltissime ne abbiamo costruito un abecedario [#19]. In quest’ultimo
abbiamo raccolto parole della storia, della scienza, delle componenti e dei
luoghi che il fotogoniometro ha raggiunto.
Non
dimenticandoci dello spirito artistico, abbiamo disegnato un francobollo [#18]
che potesse appartenere allo strumento, richiamandone la forma [#02],
l’inventore [#09] e il periodo di costruzione.
Infine,
siamo tornati su un ambito più scientifico per completare la nostra ricerca e
abbiamo ricercato la chimica [#26], le parole nella storia [#24], un manuale
d’uso [#22] e la normativa [#23] dello strumento.
Abbiamo analizzato per la chimica l’alluminio che è uno dei
materiali del fotogoniometro più recente, per le parole nella storia abbiamo
ricercato fotogrammetria, fotogoniometro, fotografia e luminosità; il manuale
d’uso è una semplificazione scritta da me per rendere più facile la lettura.
Ultimo,
ma non per importanza, non potevamo non conoscere qualcosa di personale [#25]
riguardo a chi per tutto questo tempo ha scritto il blog e così abbiamo
aggiunto un elemento del passato, del presente e del futuro del nostro
narratore, la sottoscritta.
È stato un piacere fare un lavoro di questo, un
insieme di ricerca, fantasia, novità e passato, ringrazio tutti coloro che
hanno sbirciato il mio blog e chissà magari ci sarà un prossimo argomento.