giovedì 29 ottobre 2020

Il principio fisico dello strumento - STEP #05

 


I dati relativi all’intensità luminosa sono registrati con un fotogoniometro.

La distanza di misurazione va scelta opportunamente per assicurarsi che il rivelatore sia posizionato nel campo lontano della distribuzione della luce.

 

Le misurazioni vanno effettuate in 3 piani contenenti l’asse di riferimento della sorgente luminosa. I 3 piani devono essere posizionati in modo tale da evitare le ombre del connettore e devono distare almeno 30° l’uno dall’altro.

Dopo la misurazione, i dati devono essere normalizzati utilizzando il flusso luminoso della singola sorgente luminosa oggetto della prova. I dati rilevati devono rientrare all’interno dell’intervallo di tolleranza.

 

La distribuzione dell’intensità luminosa deve essere sostanzialmente uniforme, vale a dire, che la luce viene emessa armoniosamente in tutte le direzioni.

 

Procedura di misurazione e calcolo:

 

si devono registrare i dati per la temperatura di base Tb.

I dati relativi alla distribuzione dell’intensità luminosa vanno registrati entro un angolo solido (40° < α < + 40° e – 40° < β < + 40°). La distanza di misurazione va scelta in modo che il rivelatore sia posizionato nel campo lontano della distribuzione di luce. L’ampiezza angolare del passo richiesta è di 1° o inferiore.

La distribuzione deve essere normalizzata al flusso luminoso totale determinato (– 40° < α < + 40° e – 40° < β < + 40°).

Infine, si deve determinare il flusso luminoso in modo indipendente per i 4 quadranti e i valori di flusso non devono differire di oltre il 15 %.

 

Link:

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:42014X0529(02)&from=DA

https://www.planlicht.com/glossario-illuminotecnico/?lang=it#:~:text=Unit%C3%A1%3A%20Candela%20%5Bcd%5D&text=Si%20differenzia%20tra%20distribuzione%20della,modo%20diretto%20in%20una%20direzione.&text=In%20una%20distribuzione%20uniforme%2C%20la,armoniosamente%20in%20tutte%20le%20direzioni.


Gli artefici dello strumento -STEP #09

Ignazio Porro nacque a Pinerolo il 25 novembre del 1801. Frequentò il Collegio militare e in seguito le Regie scuole d’artiglieria e genio.

Nel 1835, Porro fece richiesta di congedo perché incaricato della costruzione di strumenti di geodesia dal governo svedese.

Il metodo messo a punto da Porro << consisteva nel rilevare sul terreno con apposito strumento le coordinate polari di ogni punto geometrico, nel trasformare le coordinate polari in coordinate rettangolari per mezzo di scale logaritmiche>>.

 

Ignazio Porro inventò due tipi di fotogoniometro: uno a cannocchiale fisso e camera mobile e l’altro a camera fissa e cannocchiale mobile.

Lo strumento messo a punto da Porro fu all’epoca molto innovativo. Ma solo all’alba del 1896 vennero messi in evidenza i veri pregi del suo strumento, grazie a Karl Koppe, il quale costruì un fotogoniometro del secondo tipo ispirandosi proprio al progetto di Porro.

 

Il metodo di Porro si diffuse velocemente e fu adottato in diversi Paesi.

 

Intorno al 1840 fonda a Torino un laboratorio per costruire strumenti geodetici di sua progettazione. Riceve numerosi incarichi sia dal governo sia da privati.

 

Nel 1865 Porro fondò La Filotecnica, con sede a Milano, per la costruzione di strumenti ottici e di misura, per uso topografico e geodetico.

In seguito, Angelo Salmoiraghi, allievo di Porro, assunse il controllo dell’azienda, che prese il nome di Filotecnica Salmoiraghi, portandola ad affermarsi come principale azienda italiana del settore.

 

Ignazio Porro fu uno dei grandi scienziati dell’Ottocento. Le sue scoperte rivoluzionarono il modo di misurare e rappresentare graficamente le superfici.

 

Link:

https://www.treccani.it/enciclopedia/ignazio-porro_(Dizionario-Biografico)/

http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST060-00145/

https://it.wikipedia.org/wiki/Filotecnica


Scienze della Terra - STEP #04

 La dicitura di scienze della terra indica un insieme di discipline che si occupano di studiare la struttura della terra, l’atmosfera che la circonda e la sua evoluzione nel tempo e nello spazio.

Più precisamente stiamo parlando di cartografia; quella scienza, che attraverso conoscenze tecniche e artistiche ci permette di rappresentare su supporti piani (mappe geografiche) informazioni relative al luogo geografico analizzato.

Il fotogoniometro, infatti, veniva utilizzato per la rilevazione del territorio che come scopo finale aveva quello di creare delle mappe geografiche.

La prima rappresentazione della terra risale al VI secolo a. c. nell’antica Grecia, per mano di Anassimandro. Sempre in questo territorio nasce il sistema basato su due linee principali ortogonali, su cui si sviluppava un reticolo di quadrati.

martedì 27 ottobre 2020

Glossario degli elementi dello strumento - STEP #03

 

Lente: la lente è un elemento ottico che permette di far convergere o divergere i raggi luminosi che vi si rifrangono contro.

 

Treppiede: base di appoggio costituita, come dice il nome, da tre aste, collegate ad una estremità sulla quale viene posto un appoggio orizzontale per lo strumento.

 

Asse ottico: in un sistema formato da lenti, quindi dotate di sistema di rotazione, l’asse ottico ha la proprietà di passare per i fuochi, per il centro della lente, per i suoi vertici e di essere ortogonale al piano focale.

 

Cannocchiale: strumento ottico, costituito di un obiettivo, che si rivolge verso l’oggetto, del quale da un’immagine capovolta, e di un oculare, che dà un’immagine virtuale ingrandita dell’oggetto.

 

Raggio luminoso: i raggi incidono sulla lente convessa parallelamente all’asse ottico, convergendo in un punto sull’asse ottico detto fuoco.

lunedì 26 ottobre 2020

Il volto dello strumento - STEP #02

 



Fotogoniometro a camera mobile

di Ignazio Porro

Collezione di strumentazione tecnico scientifica del Muso Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”

 

Link:

http://www.culturaitalia.it/opencms/viewItem.jsp?language=it&id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-work_7232

Conoscere lo strumento - STEP #01

Il fotogoniomentro veniva usato per la rilevazione del territorio, attività il cui scopo finale era la realizzazione di mappe geografiche.

Inventore: Pozzo Ignazio

Costruttore: La Filotecnica Salmoiraghi e Salmoiraghi Angelo

Datazione: post 1900 – ante 1933

Materia e tecnica: ottone, lega metallica non ferrosa e vetro

Composizione: Lo strumento è caratterizzato dalla presenza di una grossa lente convessa a sezione circolare mantenuta in posizione verticale da due staffe collocate lateralmente ad essa. Queste poggiano stabilmente sulla base dello strumento che è costituita da un treppiede a gambe arcuate.

Al di sopra del treppiede è centrato un cerchio graduato orizzontale. Una struttura di supporto a forcella, montata assialmente sopra il cerchio, reca un sistema a specchio la cui posizione è esattamente in corrispondenza dell’asse ottico della lente in modo da raccogliere i raggi luminosi uscenti da essa.

L’immagine viene quindi rimbalzata verso il cannocchiale di osservazione che è incernierato sulla struttura centrale e che è libero di muoversi rispetto ad essa.

Misure: 26.5 cm x 25 cm x 27 cm

Etimologia e pronuncia: fotogoniòmetro s.m. [comp. di foto(gramma) e goniometro]; [fo-to-go-niò-me-tro].

Uno sguardo attraverso le lingue:

Fotogoniometro [IT]; Photogoniometre [EN]; Photogoniometre [FR]; Photogoniometer [DE]; 分光光度計 [ZH].

 

Link:

http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST060-00145/

https://en.wikipedia.org/wiki/Goniophotometer

http://www.culturaitalia.it/opencms/viewItem.jsp?language=it&id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-work_7232

https://www.treccani.it/enciclopedia/fotogoniometro/

 

 


La sintesi finale - STEP #28

Questo di oggi sarà l’ultimo post di questo percorso di scoperta del fotogoniometro. Abbiamo iniziato questo percorso ricercando il nome [...